Ciao!
Alla fine ho capitolato e ho deciso che invece di uscire il venerdì, Pappagalli d’ora in poi uscirà il fine settimana, quindi un giorno tra venerdì e domenica. Sembra una cosa pigra, e magari lo è; in realtà però non è detto, perché normalmente per esempio questa puntata, che sono riuscito a finire solo oggi, l’avrei tenuta in frigo fino a venerdì prossimo, e invece eccola già qui! Non è un buon affare?
In questa puntata: chiudo la lunga storia di come il Medioevo crollò addosso alla Germania appena uscita dalla seconda guerra mondiale, con un grande classico - il ritorno dei processi alle streghe.
Ascolta l’episodio #32 di Pappagalli, “Una terra di miracoli - terza ed ultima parte”, su Spreaker oppure su Spotify.
In questa puntata, termino la storia che avevamo iniziato in Dicembre, e racconto come nella Germania del dopoguerra riprendano i cari, buoni vecchi processi alle streghe.
La paura delle streghe è un tratto comune a praticamente tutte le culture umane, e ha a che fare con una profonda questione di fiducia che sta alla base di ogni gruppo sociale. Non puoi fare a meno del tuo prossimo, ma quanto ti puoi fidare davvero di loro?
Anche se può prendere svariate forme, quando una società deve far fronte a dei cambiamenti, riaffiora la paura delle “streghe”. Ovvero, del nemico interno che sta complottando contro la gente per bene.
Non è così sorprendente, quindi, che in un contesto sociale dilaniato come quello della Germania post-nazista questa paura abbia finito per ricomparire.
Tralascio il racconto della puntata, sperando che vi piaccia e sperando che anche voi, come è capitato a me durante la lettura del libro di Monica Black, “A Demon-Haunted Land: Witches, Wonder Doctors and the Ghosts of the Past of post-WWII Germany”, da cui ho tratto le informazioni per l’episodio, a un certo punto abbiate pensato:
“cavolo, certo che a me ‘sta cosa della superstizione, dell’irrazionalità e del rifiuto della scienza da parte dei tedeschi degli anni cinquanta ricorda qualcosina”.
Eh già.
Mentre mi stupivo delle storie raccontate nel libro, infatti, non potevo non pensare anche al mondo che ci siamo trovati ad affrontare nel corso degli ultimi due anni. Un mondo dove possono capitare scene come questa:
Il libro di Monica Black parla di questioni che secondo me hanno un’enorme rilevanza nel mondo attuale. Parla di cosa succede quando viene a mancare la fiducia - fiducia in chi dovrebbe pensare al benessere collettivo, ma anche la fiducia nei nostri vicini, nel nostro prossimo.
Spiega cosa succede quando non si ha il coraggio di affrontare come società le proprie paure, ponendo onestamente domande tipo: riuscirò ad avere un lavoro tra cinque anni? Al resto della società importa di me? Quanto è giusto che interessi privati incidano così tanto sul benessere collettivo e su una questione tanto delicata come il contenimento di una pandemia globale? Il mondo sarà ancora un posto abitabile tra una o due generazioni?
Quanto non affrontare i nostri traumi, le nostre difficoltà collettiva, può portare a una psicosi collettiva?
La mia opinione su quale sia la strategia migliore per uscire dall’epidemia è nettissima (talmente netta che a suo tempo mi sono fatto quattordici ore di macchina per andare a Belgrado in giornata e farmi uno shot di Astrazeneca).
La mia risposta all’ultima domanda qui sopra invece non lo è altrettanto, e nel mio piccolo spero che questo viaggio in Germania possa farci riflettere su quali fantasmi stiamo affrontando, in realtà, quando parliamo di vaccini oggi.
Alcune letture extra:
Un bel libro, che io raccomando, e che spiega come le fantasie di complotto si innestino su timori e problemi che sono, invece, molto reali, lo ha scritto Wu Ming 1 l’anno scorso. Si chiama “La Q di di Qomplotto”, e dovreste assolutamente leggerlo.
(Qui trovate in download gratuito e perfettamente legale alcuni capitoli del libro, dedicati alla pandemia, ai problemi del modo in cui la abbiamo affrontata e alle fantasie di complotto che ha generato. “In viro veritas?” - Wu Ming, Giap, 2021.)
(Dico sul serio, è legale: lo hanno caricato direttamente loro sul loro sito.)
Nello stato indiano dell’Andra Pradesh, ogni anno circa una dozzina di persone vengono uccise dopo essere state accusate di stregoneria, e questo ha dato un po’ di lavoro extra alle istituzioni durante l’epidemia. “Covid fears fuel witch-hunt, cops hold camp”, The Times of India.
Prendetela un po’ con le pinze, però secondo alcuni storici, le accuse contro le streghe avevano pure uno scopo ben preciso: estromettere le donne dalla produzione della birra nel Medioevo. “Women used to dominate the beer industry - until the witch accusations started pouring in”, The Conversation.
Per questa volta è tutto!
Fate i bravi! Vi vogliamo bene!