Ciao! Buon lunedì!
Spero che tu stia bene e che l’inizio dell’estate non sia stato troppo sconvolgente. Qui a Sarajevo ha cominciato a fare caldino, dai: l’altro ieri abbiamo finalmente tolto il piumone invernale. Hahaha.
(Non sto scherzando.)
Pubblico questa puntata un po’ emozionato, devo dire: un po’ perché questa è una storia a cui tengo; un po’ perché questo episodio mi ha richiesto più lavoro del solito (un bel po’ di lavoro in più in realtà); un po’, per finire, perché finalmente ho deciso di abbandonare la mia ritrosia nei confronti dei Balcani e ho deciso di portarvi a fare un giro qui a Sarajevo.
In questa puntata: SIK-TEEEEER!
Ascolta PAPIGE, un episodio speciale di Pappagalli, su Spreaker oppure su Spotify.
Era da un po’ che volevo fare un episodio che parlasse di Sarajevo e scegliere una storia balcanica per Pappagalli. Belli eh i libri, ma anche la vita vera non scherza.
E quindi ho messo insieme, in un certo senso, due mie grandi passioni: Sarajevo e il rock & roll, e ho scelto di raccontare la storia dei SIKTER. Una band che era soprattutto un piccolo gruppi di amici che si ritrovò, quasi da un giorno all’altro, a passare dai piccoli club di una cittadina sotto assedio agli stadi, suonando davanti a centinaia di migliaia di persone.
E’ una storia anche un po’ italiana, vedrete (ma non vi rovino l’effetto sorpresa). E’, soprattutto, anche una storia che ci tenevo a raccontare prendendomi tutto il tempo che mi serviva, e quindi questo episodio di PAPIGE dura quasi due ore ed è diviso in quattro parti.
Spero che ti piaccia. Detto questo, dammi il la che partiamo!
Questa è una cartina dell’assedio di Sarajevo. Come potete vedere, i monti attorno alla città erano occupati dall’Esercito della Republika Srpska (VRS). L’aeroporto era una zona franca sotto il controllo della comunità internazionale. Per uscire e entrare dalla città, i Sarajevesi avevano scavato in gran segreto un tunnel, anch’esso segnato sulla mappa.
L’assedio di Sarajevo è stato il più lungo assedio della storia moderna, durato 1.425 giorni durante i quali morirono più di undicimila persone.
Per sopravvivere in una città assediata servono cibo, acqua, medicinali, elettricità e gas, certo. I protagonisti di questa storia però scoprirono che serve anche un’altra cosa, cui forse non avremmo pensato: la musica.
Alcuni video di concerti dei Sikter nella Sarajevo assediata:
Dal vivo allo Sloga, nel 1994
Dal vivo al Klub Obala, nel 1993
Di nuovo al Klub Obala, nel 1994
Durante la guerra i SIKTER furono anche la prima band bosniaca ad avere un proprio video su MTV. Eccolo qui, il nome del pezzo è “Pain in Brain”.
Un interessante documentario che racconta della scena musicale di quegli anni, RAVE AGAINST THE MACHINE, dura una ventina di minuti, eccolo qui:
Altri documentari sul tema, che vi consiglio ma che, ahimé, non posso condividere con voi - ma se li trovate in giro online o su qualche rassegna vale la pena, sono: ‘Scream for Me Sarajevo’ (2018, sul concerto di Bruce Dickinson a Sarajevo); ‘Sarajevo Raja’ (1994, sui Sikter); e infine ‘La Resistenza Nascosta’ (2009, sulla scena musicale di Sarajevo).
I Sikter goderono di un’enorme popolarità durante la guerra, però poi, in modo forse anche piuttosto crudele, non riuscirono a sfondare quando la Bosnia Erzegovina riuscì a voltare pagina.
Ma non vi racconto di più, perché non voglio rovinarvi troppo la sorpresa.
Alcuni libri e materiali da cui ho tratto le informazioni per questo episodio, e che vi potrebbero interessare:
Just another day in a besieged city è un articolo pubblicato su Kosovo2.0 nel 2022 e scritto da Soba, che era il bassista dei SIKTER all’epoca e che racconta un po’ i suoi ricordi di quei giorni.
Why you love music: from Mozart to Metallica, the emotional power of Beautiful Sounds, di John Powell; è un libro che spiega perché la musica è così importante per noi da un punto di vista chimico ed evolutivo.
Sull’ex Jugoslavia in generale, e sulla Bosnia Erzegovina in particolare, hanno scritto davvero molti bruttissimi libri e fatto anche pessimi documentari (se avete visto quella cosa lì su Netflix, sapete a cosa mi riferisco). Ma se per caso vi interessasse saperne di più sulla guerra in Jugoslavia e aveste bisogno di leggere un libro in italiano, per carità, fate che sia questo: Le guerre jugoslave, di Joze Pirjevec, è un libro completissimo, pulito, e molto oggettivo (cosa difficilissima da ottenere quando si parla di Balcani).
Su Bandcamp trovate disponibile gratis, e legalmente, il disco di “Rock Under the Siege” fatto da Radio Zid nel 1995, un album molto importante secondo me.
Per finire, ovviamente, su Spotify e su Youtube trovate la discografia completa dei Sikter.
Che dire? Da Sarajevo è tutto,
budite dobri ljudi, volimo vas!
🇧🇦
che storia splendida. grazie per averla raccontata . Mi ha emozionato e coinvolto